Mute per la piscina e la profondità

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Il corpo umano non è fatto per stare in acqua; è concepito per vivere nell’aria. In acqua, la velocità di dispersione del calore è 26 volte maggiore rispetto all’aria alle stesse condizioni di temperatura. Ad esempio, una persona in acqua a 20°C perde calore 26 volte più velocemente rispetto a una persona in una stanza a 20°C. Questo è legato agli aspetti soggettivi, cioè ai cambiamenti o agli adattamenti propriocettivi che l’essere umano deve apportare per adattarsi all’ambiente acquatico.

Fortunatamente, il corpo umano ha una risposta naturale a questo adattamento al freddo, che è una macchina perfetta e si adatta a diverse situazioni ambientali. Con un adattamento progressivo dei termoregolatori, che possono essere stimolati tramite l’allenamento e l’adattamento alle condizioni climatiche fredde, il corpo può adattarsi a temperature estremamente basse. Questo adattamento può essere naturale, come l’esposizione graduale del corpo al freddo, sia in acqua che all’asciutto. Esempi di ciò possono essere le docce fredde quotidiane, anche durante l’inverno, che devono essere gradualmente aumentate nel tempo (ad esempio, iniziando con 30 secondi e aumentando progressivamente), o il tempo trascorso in acqua dopo una sessione in sauna. Altre opzioni includono veri e propri trattamenti di crioterapia a secco, come la corsa a torso nudo in montagna o i bagni nella neve dopo la sauna.

La risposta tecnologica all’adattamento dell’apneista al freddo è la muta. La muta è un capo d’abbigliamento tecnico che consente a chi vuole esplorare il mondo subacqueo di isolarsi dal freddo. Questo indumento è realizzato con un materiale speciale chiamato neoprene, che fa parte della famiglia degli elastomeri di sintesi, ovvero delle gomme sintetiche. Il neoprene è una gomma porosa con cellule gassose uniformemente distribuite. Le sue principali caratteristiche includono elasticità, resistenza al taglio, allo schiacciamento, all’invecchiamento atmosferico e al calore, e inerzia chimica verso molti agenti, oli e solventi. Queste proprietà lo rendono utile in diversi settori, tra cui l’industria chimica, automobilistica, nautica, e nella produzione di raccordi, guarnizioni, rivestimenti protettivi e mute subacquee.

Il compito principale del neoprene non è solo isolare il corpo dal freddo creando uno strato tra la pelle e l’acqua, ma anche impedire che l’acqua calda riscaldata dal corpo fuoriesca dalla muta o che l’acqua fredda entri per poi essere riscaldata nuovamente. Inoltre, la muta deve consentire un adeguato movimento, quindi deve essere sufficientemente elastica e scivolosa per ridurre al minimo l’attrito in acqua.

Le mute per gli apneisti presentano diverse caratteristiche in base all’uso previsto e si distinguono in due categorie principali: per piscina e per profondità.

Iniziamo con le caratteristiche delle mute per l’uso in piscina. Queste mute devono proteggere da temperature che di solito si aggirano tra i 26 e i 28 gradi Celsius, comuni nelle piscine. Pertanto, sono molto sottili, generalmente tra 0,5 mm e 2 mm di spessore. Questa sottigliezza richiede l’uso di mute monopezzo, che garantiscono una buona aderenza e isolamento riducendo al minimo le giunture, impedendo così la fuoriuscita dell’acqua calda e l’ingresso di acqua fredda. Inoltre, non è necessario un cappuccio integrato, il che consente una maggiore mobilità del collo e una posizione più idrodinamica con le braccia sulla testa e le mani sovrapposte. Le mute da piscina spesso presentano un sistema di blocco dell’acqua al collo per evitare che l’acqua entri durante i movimenti, perdendo idrodinamicità e calore.

Queste mute, ideali per la piscina, possono essere utilizzate anche in mari caldi o in piscine profonde riscaldate o termali.

Le mute specifiche per le immersioni in mare sono generalmente composte da due pezzi, con cappuccio integrato e variano in spessore a seconda delle condizioni meteo marine e della stagione. Queste mute variano da 2 mm fino a 8/9 mm di spessore. La scelta dello spessore e del materiale dipende non solo dalla stagione e dalla temperatura del mare, ma anche dall’uso previsto, che può essere un’immersione in apnea in assetto costante o una sessione di pesca subacquea. Le sessioni di apnea pura richiedono meno spessore e materiali più morbidi e scivolosi, mentre le sessioni di pesca in apnea richiedono spessori maggiori per una permanenza più lunga in acqua e materiali che bilanciano resistenza all’usura e scorrevolezza.

Un altro aspetto che influenza la scelta della muta è la quantità di zavorra necessaria per bilanciare la spinta positiva. Per le mute da piscina sottili, è necessaria una zavorra leggera, mentre per le mute da immersioni in mare durante l’inverno possono essere necessarie zavorre più pesanti.

In sintesi, la scelta della muta, del suo spessore, del modello e del materiale dipenderà dall’uso specifico che se ne vuole fare. Non esiste una muta universale e multiuso che sia adatta a ogni situazione. Per iniziare, si può optare per una muta da piscina, che può essere utilizzata durante le lezioni di corso per proteggersi dal freddo sia durante la parte di dinamica che durante la parte di apnea da fermo. Le prime esperienze in profondità possono essere eseguite in una piscina termale. In seguito, è possibile scegliere mute più tecniche con utilizzi specifici.